Dati tecnici e disposizione fonica

La chiesa di S.Pietro in Vincoli venne consacrata nel 1766, tuttavia la prima attestazione relativa alla presenza di un organo risale al 1788 con una nota di spese di lire 16,80 per riparazioni (quasi certamente ai mantici). L’analisi stilistico-costruttiva ha portato ad una certa attribuzione dello strumento all’artigiano valsesiano Carlo Silvestro Velatta tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 del XVIII secolo.

L’organo annovera le tipicità della scuola valsesiana come il somiere “a vento”, i registri del Ripieno sulla colonna interna e la modalità dei Cornetti raggruppati a due a due. Vi sono inoltre tipiche caratteristiche degli strumenti costruiti dal Velatta quali l’andamento delle canne di facciata con piede poco sviluppato in altezza, il Flagiolet, il registro di Fagotti limitato alla prima ottava della tastiera.

Nel 1790 si registra una riparazione e completa accordatura per la somma di lire 45,10; lavori nuovamente citati nell’anno 1797 ad opera di Giacomo Bertolino per la somma di 25 lire. Nel 1856, a seguito del pessimo stato di conservazione dello strumento, il consiglio parrocchiale delibera i lavori in base al progetto presentato dall’organaro Giovanni Battista Borgesio. La difficoltà di reperire i fondi impedisce però l’attuazione di questi lavori e bisognerà attendere l’inizio del 1867, quando vengono esaminati i preventivi degli organari Martino Favario di Donato (300 lire), Giovanni Battista Borgesio (650 lire) e Pellegrino Bossi (750 lire). I lavori saranno affidati a quest’ultimo: i lavori hanno inizio il 2 maggio 1867 e un collaudo tenuto il primo agosto da Bernardo Barasa, Maestro di Cappella della Cattedrale di Ivrea, testimonia il buon esito dei lavori.

Nel 1928 lo strumento si trova in cattive condizioni: si affidano i lavori all’organaro torinese Giuseppe dal Molin, il quale sostituisce i mantici e introduce due registri violeggianti al posto dei cornetti. Il costo dell’operazione è di 3.500 lire più 400 lire per le canne aggiunte.

L’intervento successivo risale al 1947 e autori della revisione furono i fratelli Costamagna di Milano. I documenti registrano infine un intervento condotto il 29 dicembre 1960 dall’organaro Giuseppe Marzi di S.Maurizio d’Opaglio, in cui dota lo strumento di un elettroventilatore per la somma di 97.500 lire.

Nel 2009 vengono afidati alla bottega organara Dell’Orto e Lanzini i lavori di restauro che permettano all’organo, giunto a noi pressochè integro attraverso i secoli, di riacquistare la fisionomia e le caratteristiche originali. Saranno ricostruiti la pedaliera e la tastiera originali e i registri mancanti XXVI, XXIX, 3 file del Cornetto e 8 canne dei Fagotti. Il rimontaggio, l’intonazione e il recupero del temperamento inequabile sono avvenuti nel 2011.

 

L’organo è collocato in cantoria in muratura sopra la bussola di ingresso. Facciata di 23 canne da Do1 del Principale 8’ in tre campate a cuspide, in stagno.

Tastiera di 50 tasti (Do1/Fa5), diatonici ricoperti in bosso, cromatici n ebano. Pedaliera a leggio di 16+2 tasti (Do1/Sol#2, ottava corta; Mi2, Fa2, Fa#2, Sol# 2 solo unione tastiera) costantemente unita al manuale.

Registri azionati da manette a incastro su due colonne a destra della consolle. Divisione bassi/soprani: Do3/Do#3.

Un mantice a cuneo azionato tramite elettroventilatore. Pressione: 46 mm in colonna d’acqua. Corista La3: 435 Hz a 15° C. Temperamento Vallotti.

Disposizione Fonica

1 Principale 8' 8 Fagotto (8' Do1/Si1)
2 Ottava 9 Flauto in ottava
3 Decimaquinta 10 Flagioletto 2'
4 Decimanona 11 Voce Umana
5 Vigesimaseconda 12 Cornetto P.mo (Xii, XV)
6 Vigesimasesta 13 Cornetto Secondo (XIX, XXII)
7 Vigesimanona 14 Sexque alter (XII, XVII)
Contrabbassi (16' + 8' costantemente inseriti)   

 

Accessori:

2 pedali in pedaliera: Timballa in C, Timballa in D (dai Contrabbassi 8’+4’, quattro canne per nota).

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